Il termine post quem nella costruzione della raccolta libraria è dato da un repertorio del 1948 curato dalla Soprintendenza bibliografica per le province di Cagliari, Nuoro e Sassari, in cui si fa cenno alla biblioteca Siotto, con sede a Sarroch, come a una delle poche biblioteche private censite nell’isola e a una tra le più consistenti. La scheda relativa oltreché sul numero dei volumi ci ragguaglia anche sulla sua fondazione, fatta risalire al 1820 per opera del giureconsulto Giovanni Maria Siotto Pintor, capostipite del ramo cagliaritano dei Siotto Pintor.
La biblioteca Siotto si compone di 5253 volumi a stampa, di cui 263 edizioni antiquarie, 1277 ottocentine e 2400 novecentine; vi sono conservati 78 periodici, compresi tra la seconda metà del XIX secolo e gli anni Ottanta del XX secolo, e 2 manoscritti.
Il carattere composito della raccolta, che deriva dall’essere stata il ricettacolo degli studi, degli interessi e del collezionismo di più generazioni di proprietari, permette di individuare al suo interno due livelli temporali di acquisizioni ben distinti per consistenza, pregio e tipologia degli argomenti e dei titoli; un terzo, successivo ai precedenti, è di fatto un epilogo, per cui la biblioteca diventa essenzialmente un luogo di memorie. Il primo livello è relativo al fondo più antico, che include i testi di interesse antiquario, con edizioni precedenti al 1831. Il secondo comprende le opere pubblicate tra la metà del XIX secolo e gli anni Trenta-Quaranta del Novecento; in quest’arco di tempo la proprietà del fondo è di Luigi e del figlio Giuseppe, e la collezione da loro tramandata si impone per qualità, varietà e consistenza delle opere raccolte, con circa 3200 titoli. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1956, la titolarità della biblioteca compete alle due sorelle, Chiara e Vincenza, che incrementano il fondo essenzialmente di testi letterari, religiosi e filosofici.
Sono i volumi pertinenti alle prime due sezioni temporali che danno alla collezione nel suo insieme il carattere più generale di raccolta di interesse giuridico e storico-filosofico-letterario, ma come osserveremo l’analisi porterà in luce altre inclinazioni di studi e letture, talvolta distanti dall’ossatura centrale della biblioteca. Due poli principali d’attrazione sembrano determinare gli accrescimenti: il primo risponde alle ragioni dell’impegno professionale di diverse generazioni, ed è il fondo giuridico, in tutte le sue implicazioni e specificazioni politiche e sociali e con i caratteri che l’evoluzione storica ha impresso alla dottrina; l’altro è relativo alla conoscenza della propria piccola patria, ed è il fondo eletto di storia e cultura sarda.