Storia della famiglia Siotto

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Nel cuore di Castello a Cagliari, si trova l’ex residenza di una delle famiglie più influenti dell’Ottocento e del Novecento sardo: quella dei Siotto. Il Palazzo a loro intitolato è oggi sede della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS, istituita con lascito testamentario dall’ultima discendente, donna Vincenza.

Sul finire del XVIII secolo il capostipite Giovanni Maria Siotto (1765- 1822) si trasferì da Orani a Cagliari e formò il ramo dei Siotto Pintor, in seguito al matrimonio con la nobildonna Luigia Pintor Sirigu. Qui esercitò l’avvocatura e dal 1795 fu giudice aggiunto alla Sala criminale della Reale Udienza di Sardegna. Grazie al suo impegno pubblico nel 1826 la discendenza ottenne da Carlo Felice, re di Sardegna, il cavalierato ereditario e il titolo di nobiltà.Venne menzionato in alcune note del figlio Giovanni Siotto Pintor, sia in Storia letteraria di Sardegna, dove lo ricorda come autore di molte scritture forensi, sia in Storia civile dei popoli sardi dal 1798 al 1848.

Giovanni Siotto Pintor in un dipinto di Marghinotti.

Uno dei figli, Giuseppe Siotto Pintor, fu tra i protagonisti del dibattito politico e culturale precedente e successivo alla “fusione perfetta” del 1847, con cui l’isola rinunciava alla propria antica autonomia, allineandosi agli altri Stati della terraferma appartenenti al regno di Sardegna.

Parallelamente alla sua attività politica, si associò alla Reale società agraria ed economica, investendo nella costituzione di una società fondiaria nei pressi della propria residenza e nel 1845 acquistò una proprietà in agro di Sarroch, a cui aggiunse altri ettari di terreno nel 1854, ponendo così le basi per una delle più consistenti imprese agrarie dell’epoca. La sua figura divenne quindi in poco tempo molto influente a Sarroch, dove infine si trasferì e venne nominato consigliere comunale nel 1851 e sindaco nel 1853.

Da Giuseppe discende la linea dei Siotto Melis, in seguito al matrimonio con Margherita Melis (1810-1879). Dall’unione nacquero tre figli: Luigi (1835-1915), Clara (1842-1856) e Maria Teresa (1849-1856). Luigi seguì la carriera forense e politica del padre: fu giudice aggiunto presso il Tribunale civile di Sassari, primo presidente della Corte d’Appello di Cagliari e consigliere di Cassazione; venne eletto deputato nel collegio di Nuoro, ma l’elezione fu annullata. Dalla metà dell’Ottocento fino agli inizi del secolo successivo ricoprì l’incarico di consigliere comunale a Sarroch e diversi mandati nell’amministrazione provinciale. Contemporaneamente consolidò, a partire dagli anni settanta dell’’800, il patrimonio familiare e la base fondiaria dell’azienda agricola, acquisendo proprietà a Pula, San Pietro, Foxi, Illorai, Sarule, Ottana e Bono. Mantenne un legame anche con Orani, sposando Giovanna Siotto Marcello (1838-1926), dalla quale ebbe un solo figlio, che fu battezzato Giuseppe (1861-1956).

Anche quest’ultimo seguì le tradizioni familiari, dapprima laureandosi in Giurisprudenza a Cagliari, nel 1882, e partecipando alla vita politica in qualità di membro del Consiglio comunale di Sarroch, già dalla fine dell’Ottocento e dal 1910 al 1914, mentre, dal 1915, fu presidente del Consiglio provinciale di Cagliari. Assunse la presidenza della Congregazione di Carità di Sarroch, dal 1902 al 1905, e, nello stesso periodo, quella di vice presidente del Consorzio antifillosserico provinciale di Cagliari. Tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del secolo successivo esercitò l’avvocatura a Cagliari, presso lo studio in via Lamarmora 46. Risale a questi ultimi anni l’acquisto del Palazzo che divenne, in seguito alla ristrutturazione ad opera degli ingegneri Crespi e Sanjust, la nuova dimora cittadina della famiglia.

Luigi Siotto padre rappresentato da Filippo Figari.

Giuseppe Siotto sposò Chiara Serra di Santa Maria (1868-1900), la cui famiglia, originaria di Nurri, aveva ottenuto il cavalierato e la nobiltà nel 1782. La coppia ebbe cinque figlie, Giovanna (1891- 1906), Margherita (1893-1909), Rosalia (1898-1918), Maria Chiara (1896- 1983) e Vincenza (1900-1989), ed un solo maschio, Luigi (1894-1916), caduto in guerra a Monte Fior.

Una sala dello storico palazzo di Cagliari.

In seguito alla morte di Giuseppe nel 1956, le due sorelle Chiara e Vincenza divennero eredi di un’azienda ormai drasticamente ridotta, a causa di alcuni espropri avvenuti tra il 1946 e il 1962. L’ultima sopravvissuta delle due, Vincenza, che non ebbe eredi diretti così come sua sorella, istituì con il suo testamento del 1986 la Fondazione intitolata al padre, con lo scopo di promuovere e divulgare gli studi sulla storia della Sardegna.

 

(di Alice Deledda)